Gli anziani alla guida, ormai è stato appurato, non rappresentano alcun tipo di problema per la sicurezza stradale in quanto molto spesso i riflessi e l’attenzione che si presta durante la guida non ha nulla a che fare con l’età. Nonostante il Nuovo Codice della Strada 2019 abbia riportato diverse novità, in materia di rinnovo della patente nulla è cambiato, ma ci sono state molte proposte di legge, molti cambi di normativa e capita di sentirsi confusi nel momento in cui ci si deve trovare a fronteggiare il rinnovo della patente di una persona anziana, in questo articolo vedremo cosa cambia dopo i 50 anni, il rinnovo della patente dopo i 70 anni e il rinnovo dopo gli 80 anni..
In primo luogo bisogna parlare delle visite a cui bisogna sottoporsi per quanto concerne il rinnovo della patente. Per chi ha tra i 51 e i 70 anni è necessario sottoporsi alla visite ed in seguito al rinnovo soltanto una volta ogni 5 anni; il rinnovo della patente dopo i 70 anni, cioè tra i 71 e gli 80, invece sarà indispensabile occuparci del rinnovo ogni 3 anni, infine per coloro che hanno superato gli 80 anni bisognerà farlo ogni 2.
Per quanto riguarda le visite mediche a cui è necessario sottoporsi, molte strutture in Italia prevedono soltanto una semplice visita oculistica per accertarsi che non vi sia necessità di cambiare le lenti se già abbiamo gli occhiali, o di acquistarne un paio qualora non l’avessimo ancora fatto. E’ opinione diffusa invece che, soprattutto dopo una certa età, sarebbe necessario sottoporsi (per la propria sicurezza e quella degli altri) ad una valutazione medica più attenta.
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In questo caso è acceso il dibattito: la commissione medico legale infatti, se visitando la persona che deve rinnovare la patente dovesse riscontrare qualcosa di anomalo, sarà costretto a consigliare al paziente una visita specialistica (in questi casi prevalentemente si tratta di visita neurologica, ma ovviamente dipende dal tipo di problema individuato durante la visita medica).
Bisogna ricordare che per una questione normativa, il referto che attesti o meno il nostro stato di buona salute, dev’essere rilasciato soltanto da una struttura pubblica altrimenti non sarà ritenuto valido ai fini del rinnovamento della patente. E’ questo che molte volte fa infuriare l’opinione pubblica: per ottenere una visita pubblica a volte possono volerci anche dei mesi e questo, ovviamente, incide sul rinnovo della patente degli anziani e di chi ha superato i 50 anni, complicando di gran lunga una burocrazia che, secondo alcuni pareri, è già imperfetta così.
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Rinnovo patente a malato di Alzheimer o demenza senile
Per quanto concerne invece le persone che hanno già diagnosi di patologie neurologiche, come ad esempio l’Alzheimer o la demenza senile, soprattutto il primo non è motivo di ‘discriminazione’ per il rinnovo della patente. In alcuni casi infatti, soprattutto quando tale patologia è esordita da poco, non ci sono motivi di considerare la sicurezza messa a repentaglio. Ma per saperlo con certezza è necessario effettuare una simulazione di guida che potrà stabilire l’efficacia dei riflessi dell’anziano, ma anche la coordinazione dell’automobile (secondo alcuni studi le persone affette da demenza corrono il rischio di far finire in autostrada la propria auto facilmente) ed altri dettagli importanti che influiscono molto su uno stile di guida improntato alla sicurezza.
Se è pur vero che la guida di un’automobile aiuta i malati di demenza a continuare a partecipare attivamente alla vita e li
rende indipendenti, va anche detto che la demenza pregiudica la capacità di guidare un’auto, i familiari di una persona che soffre di demenza senile devono affrontare con largo anticipo questo problema e prepararsi al momento in cui dovranno vietare la guida al proprio parente, non più idoneo alla guida. Anche se l’ultima parola spetta sempre al medico.
Insomma, sicuramente la trafila per rinnovare la patente per un anziano è lunga ma può aiutarci molto a mantenere la sicurezza, per noi e per gli altri.